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venerdì 2 settembre 2011

Vasco Brondi: il Risparmio Energetico.


Capita spesso di scrivere qualche riga per un fatto scatenate, a volte però i casi sono più di uno.
Ho mentalmente unito questo sito (Generatore di Frasi VascoBrondiane) alla notizia dell'ultimo concerto de Le Luci della Centrale Elettrica.
Partiamo da un presupposto: il primo disco di Vasco l'ho ascoltato fino ad impararlo quasi tutto a memoria. L'ho seguito sin dalle sue prime apparizioni quando in sala c'erano trenta persone o poco più.
Il talento è evidente e per quanto poi ci si accorga che è il mood complessivo a stupire, più delle sue frasi senza senso fatte di similitudini appiccicate, rimane la delusione per il secondo disco e per un panorama assuefatto in grado solo di consumare.
Si poteva giustificare un autore acerbo alla prima produzione: lo immagino mentre scrive frasi su pezzetti di carta recuperati e scontrini, ma alla seconda prova s'è voluto solo battere sul ferro finché caldo.
Per Ora Noi la Chiameremo Felicità non fa altro che aggiungere carne ad un fuoco spento, la ripetitività è al limite e Vasco è diventato macchietta di se stesso. L'amarezza è d'incontrare un pubblico talmente assuefatto dall'essere "indie" da non poterne fare a meno, che esalta il proprio beniamino e lo porta a suonare all'apertura dei concerti di Jovanotti (chissà cosa avranno pensato i fan di Lorenzo, ignari e pronti ad un concerto frizzante, di tutt'altro genere) e a chiudere il tour con la partecipazione di artisti come Manuel Agnelli che tutto questo successo, così presto, non l'hanno visto mai.
Si celebra un artista frutto della situazione, non la sua bravura o le sue potenzialità, si celebrano "i tuoi cristi fosforescenti come questo cazzo di cantiere delle case popolari".
Premere il tasto "ancòra" è uno spasso.

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