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martedì 23 luglio 2013

Paper Kites: Band da (at)Trazione Facile

Uno dei grandissimi problemi dell'avvento di internet (si, per me è stato un avvento\evento), è la grandissima disponibilità di musica da ascoltare con conseguente dispersione tra le migliaia di gruppi più o meno validi.

Certo, se non ci fossero servizi come Spotify ed altri più o meno legali non si potrebbe arrivare neanche lontanamente a farsi cullare i timpani da certe sonorità.
Tutte queste banalità solo per arrivare a parlare dei Paper Kites che, altrimenti, sarebbero potuti rimanere candidamente nella loro sala prove a Melbourne a farsi i complimenti tra di loro, rimediare qualche data in qualche schifosissimo bar che gli avrebbe chiesto: "si ma quanta gente portate?" e cose del genere.

Invece, grazie anche alla rete e alla loro immensa bravura, sono arrivati sulle mie casse con il loro ep "Woodland" e non ne hanno più voluto sapere di uscirne.
Sarà che nei periodi estivi Bon Iver si può ascoltare solo nelle serate più umide, ma ritrovare un indie-folk così di qualità mi giunge nuovo, lontano dai gruppi ammiccanti come i Fleet Foxes che, a dirla proprio tutta, dopo il quinto ascolto ti accorgi che è suonata la sveglia e ti sei perso gli ultimi quattro.

Insomma, nonostante non li vederemo mai dal vivo, il loro sito sia raccapricciante e non so neanche se qualcuno qui vende i loro dischi possiamo comunque farci cullare dal loro sound grazie ad internet, in questa primavera perenne che tra un mese sarà già autunno.
E lì tornerà Justin Vernon a dargli un colpo d'ascia, abbatterli e farci sentire il suono dell'albero mentre urla in falsetto "cadeeeeeeee!", in Inglese ovviamente, scrivendo un nuovo successo.